di Irene Giardini
Quando noi consideriamo una realtà animata da un punto di vista o da uno schema di riferimento puramente esterno senza sforzarci di capirla dall’interno per via empatica noi la riduciamo allo stato di oggetto
Carl Rogers
MA PERCHÉ MEDITARE? PERCHÉ TROVARE IL TEMPO? SI STA COSÌ BENE A LETTO.. E POI LA POSIZIONE SEDUTA CON LA SCHIENA DRITTA È COSÌ SCOMODA… QUALCHE PICCOLA RISPOSTA SU CUI RIFLETTERE E MAGARI UN AIUTO ALLA MOTIVAZIONE ALLA PRATICA MEDITATIVA CHE VACILLA NELLA FRENESIA DELLA VITA MODERNA.
Chi medita è più empatico..
I ricercatori dell’università del Wisconsin hanno dimostrato che grazie alle tecniche di meditazione, è possibile diventare più compassionevoli e più gentili verso il prossimo.Allo studio hanno partecipato 32 soggetti 16 praticanti esperti e 16 “neofiti”, che avevano semplicemente ricevuto un training di meditazione nelle due settimane prima dell’esperimento. Venne chiesto ai partecipanti allo studio di meditare e gli vennero fatte ascoltare vocalizzazioni umane sia positive che negative con lo scopo di valutare le eventuali relazioni empatiche. Dalla risonanza magnetica funzionale si è visto che i circuiti del cervello coinvolti nella percezione delle emozioni sono maggiormente attivati nei meditatori esperti.
Meditare fa bene al cuore!
Lo dimostra la ricerca pubblicata su Circulation: Cardiovascular quality and outcoms. Lo studio è stato condotto su 201 persone con un’età media di 59 anni, con un BMI medio di 32, ed è emerso checoloro che praticavano quotidianamente la meditazione Vipassana avevano il 48% in meno di possibilità di avere un attacco di cuore o un ictus, rispetto a coloro che avevano frequentato un corso di educazione alla salute durato cinque anni dove venivano presi in considerazione dieta ed esercizio fisico. La valutazione del benessere dei partecipanti alla ricerca è avvenuta sia in fase iniziale che dopo tre mesi e già nel gruppo dei praticanti era emersa una diminuzione della pressione sanguinea e livelli inferiori di stress.
Grazie alla meditazione meno stress e più “multitasking”
Stress meditazione e essere multitasking ecco le variabili di uno studio pubblicato su Proceedings of Graphics Interface condotto da David Levy e Jacob Wobbrock dell’Università di Washington di Seattle (Usa) in collaborazione con Marilyn Ostergren e Alfred Kaszniak dell’University of Arizona (Usa).
I ricercatori hanno diviso i partecipanti dello studio in due gruppi una ha partecipato a un corso di otto settimane di meditazione, mentre l’altro ha seguito per otto settimane un training di rilassamento. Chiedendo ai partecipanti di utilizzare email, calendario, messaggi di testo e telefono allo stesso momento, i partecipanti sono stati valutati, prima e dopo ogni periodo di training, rispetto alle loro capacità di resistere allo stress e di essere multitasking. Dall’analisi dei dati è emerso che il gruppo della meditazione ha riportato livelli di stress più bassi e livelli più alti di capacità multitasking.
Messaggio pubblicitarioMa per quanto tempo?
Bastano solo dieci minuti al giorno di esercizi di rilassamento per diminuire la percezione di tensione muscolare, migliorare la qualità del sonno e diminuire la percezione di stanchezza e la sensazione di fatica. Questo il rincuorante dato di una ricerca del Medical center di Bethesda presentato nel corso del CHEST 2012 (metting annuale dell’ American College of Chest Physicians). La ricerca presentata è stata condotta su 334 soggetti a cui è stato chiesto di praticare per dieci minuti al giorno una particolare sequenza di esercizi di rilassamento e di visualizzazioni. I risultati evidenziano che il 65% dei componenti del gruppo hanno diminuito il loro livello di stress percepito, migliorato la qualità del sonno e diminuito la percezione del livello di stanchezza e affaticabilità quotidiana.